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212 | EURIPIDE |
lato, abbozzato. Etèocle e Polinice sono messi a contrasto perché venga dispiegato innanzi a tutti l’odioso cinismo del primo; e lo scempio reciproco e le piaghe che i due fratelli s’infliggono sono descritte con evidenza che empie i cuori di raccapriccio. E come non bastasse l’orrore insito nel soggetto, il poeta aggiunge di proprio il superfluo sacrificio di Menecèo. Né mai un solo raggio di serenità arriva a frangere la tetra compagine della parte drammatica.
Ma su questo onore la musica distende quasi di continuo la sua blanda carezza, la sua armoniosa catarsi. E tra la fosca massa degli episodi drammatici, muove, a contrasto, tutta la parte corale, cosí ricca di varietà intima e formale, e tutta riscintillante d’immagini, e sonora di belle e ardite modulazioni.
È come un rapido rivolo alpestre, che insinui fra un’irta aspra giogaia di rupi ferrugigne il fluido limpido nastro delle sue acque, dove si rispecchiano gl’innumerabili giochi versicolori dell’ètere infinito.