Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
12 | EURIPIDE |
si manifestano e si possono derivare dalla musica. Ma poi Euripide era profondamente musicale e precursore. Se non proprio nella piena chiarezza della coscienza, certo nella penombra della subcoscienza, dové concepire in questi termini che a piú d’uno sembreranno troppo moderni. Ma nei poeti, quando sono veramente poeti, anche se un po’ intrisi, come Euripide, di razionalismo, c’è sempre il Dèmone che suggerisce, e addita lontano, fra nembi e folgori, le vie del futuro.
⁂
E in questa tragedia, e, dunque, in questo personaggio, Euripide ha concentrato quanto piú poteva d’orrore tragico. Una madre che uccide i proprii figli. Ed anche qui ci troviamo innanzi ad una esplicita volontà dell’artista. Pare certo che né la tradizione popolare, né i poeti d’arte anteriori ad Euripide, conoscessero l’infanticidio1. L’ha inventato Euripide. Ha voluto offrire una quintessenza d’orrore.
L’esperimento non era senza pericoli. Gli eccessi son tutti pericolosi, e dal tragicissimo al ridicolo, il passo è breve. E ad ogni modo, gli spettatori non tollerano i personaggi troppo efferati e disumani. E i poeti che dopo Euripide ripresero il soggetto, attenuarono quanto era possibile la responsabilità dello scempio, facendo sí che Medea lo commettesse quasi senza partecipazione della sua volontà, per una passeggera
- ↑ Secondo una tradizione riferita da Pausania (Corinto, 3), i figli di Medea sarebbero stati lapidati dai Corinzî, dopo che ebbero offerti a Creusa i doni fatali. E i Corinzî contemporanei d’Euripide, per purgare la memoria dei loro antenati dalla taccia di cosí ingiusto scempio, avrebbero pregato il poeta di escogitare nella sua tragedia una morte diversa (Eliano), e gli avrebbero offerti, per questa falsificazione, cinque talenti. Saranno le solite storielle dei tardi letteratoidi perditempi. Ad ogni modo, vale anche qui ciò che ho detto a proposito dell’episodio d’Egeo.