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ancella

Pronti Admeto ha gli arredi a seppellirla.

primo corifeo

Sappi, Alcesti, che muor con te la donna
miglior fra quante sotto il sole vivono.

ancella

Come no? La migliore. E chi contendere
potrà che questa ogni altra donna avanzi?
Chi mai potrà l’amor pel suo consorte
dimostrar meglio che per lui morendo?
Ma questo a tutti i cittadini è noto.
Quanto in casa ella fece, odi, e stupisci.
Poi che giungere vide il giorno estremo,
volonterosa, pria le pure membra
lavò nella corrente acqua; e dall’arche
di cedro, vesti ed ornamenti trasse,
e s’abbigliò compostamente. E stando
presso all’ara di Vesta, la pregò:
«Ora che ai regni sotterranei scendo,
quest’ultima preghiera, o Dea, ti volgo.
Proteggi i figli miei. Fida una sposa
unisci a questo: un generoso sposo
a questa. E non come io, lor madre, muoio,
muoiano innanzi tempo i figli miei;
ma nella patria vivano felici».
E a quanti altari nella reggia sono,
andò, li ghirlandò, pregò, scerpendo
dalla chioma d’un mirto i ramicelli,