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Dalle due párodoi avanza il coro, composto di cittadini di Fere, uomini, donne, giovani, vecchi. I due corifei cantano la strofe e l’antistrofe. Altri, a volta a volta, prendono la parola.

un cittadino

Perché questa pace dinanzi alla reggia?
È muta la casa d’Admeto. Perché?
Né alcun degli amici qui scorgo, che dica
se morta già debbasi piangere,
se ancor vede luce la figlia di Pelio,
Alcesti, che a me,
che a tutti, tal donna è sembrata
che mai sulla terra la simil non visse.

primo corifeo

Strofe
Ode alcun nella reggia
suono di mani, o gemito,
od ululo che dia nuova funesta?
Né alcun dei servi scorgesi
presso alla porta. O Apolline,
fulger tu possa in mezzo alla tempesta!