Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
126 | EURIPIDE |
Euristèo2 lo mandò, che le cavalle
dai ghiacci traci e il cocchio gli radduca.
Ei, nei tetti d’Admeto ospite, a forza
ti rapirà la donna; e non avrai
grazia alcuna da me: dovrai piegarti;
e l’odio mio guadagnerai per giunta.
tanato
Nulla otterrai, per quanto a lungo parli:
giú nell’Averno scenderà la donna.
Ora muovo su lei: con la mia spada
la tocco; e quanti il crine hanno sfiorato
da questo ferro, sono sacri agl’inferi.
Apollo e Tanato escono, uno da una parte, uno dall’altra.