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IV | EURIPIDE |
contenuto mitico dei drammi, che ho disposti via via secondo la presunta successione temporale delle leggende che rappresentano. Spero cosí che ne risulti agevolata la lettura.
Ma una indagine critica non può fare astrazione dalle ragioni cronologiche. E perciò, vediamo prima brevemente in quale ordine si può supporre che Euripide componesse i drammi giunti sino a noi.
Di alcuni possediamo, tramandate dalla tradizione, le date sicure:
438 - Alcesti: appartiene al diciassettesimo anno d’attività del poeta, che s’era presentato la prima volta il 455, con le Pelíadi.
431 - Medea.
428 - Ippolito stefaneforo.
415 - Tròadi.
412 - Elena.
408 - Oreste.
406 - È l’anno di morte. E postume furono rappresentate l'Ifigenia in Aulide e Le Baccanti.
D’intorno a questo schema sicuro, possiamo aggruppare altri drammi, con date, se non assolutamente precise, certo bene approssimate (per le discussioni rimando alle rispettive introduzioni).
Indici di natura politica, assai significativi, permettono di fissar Le Supplici, con certezza quasi assoluta, nel 424.
Anche con discreta sicurezza si può stabilire la data dell’Ecuba. Aristofane ne ripete parodisticamente alcuni atteggiamenti ne Le Nuvole1.
- ↑ Ecuba, 171: ὦ τέκνον, ὦ παῖ - δυστανοτάτας ματέρος ἔξελθ´ - ἔξελθ´ οἴκων, ἄιε ματέρος αὐδάν - Nuvole, 1165: ὦ τέκνον ὦ παῖ ἔξελθ´ οἴκων - ἄιε σοῦ πατρός. - Ecuba, 161: φροῦδος πρέσβυς, φροῦδοι παῖδες - Nuvole, 718: φροῦδα τὰ κρήματα, φρούδη χροιά - φρούδη ψυχή, φρούδη δ´ἐμβάς.