Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu/224


IONE 155

Non è forse Iolào, la cui storia
è tessuta sui nostri pepli,
il doríforo prode? Vedi,
col figlio di Giove sostiene
le fatiche affrontare e le pene.

ii semicoro

Sopra un alato mira
corsier colui che stermina
la Chimera trigèmina,
mostro che fuoco spira.

Strofe II
i semicoro

Da per tutto giro lo sguardo.
Sopra i muri, vedi il tumulto
dei Giganti nel marmo sculto?

ii semicoro

Dove dici lo sguardo volgo.

i semicoro

Adesso quella guarda
che preme sopra Encèlado
la gorgònïa targa.

ii semicoro

Vedo Pàllade mia Signora.