Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) I.djvu/193

124 EURIPIDE

avventura, e avventura è romanzo, intendiamo come la nuova concezione, sfruttata come la sfrutta Euripide, contribuisca a conferire a questi drammi il carattere che vien detto, e giustamente, romanzesco.

E l'avventura non presuppone necessariamente, ma certo predilige la terra straniera. Onde vediamo l’Elena svolgersi in Egitto, e l’Ifigenia in Tauride in fondo al Ponto Eusino. E lo Ione in Delfi. Che è piena Ellade, ma che in qualche modo è terra straniera per i due protagonisti, Ione e Creusa, che sono la quintessenza dell’atticismo.

Questi tre fattori, dunque, la libera invenzione della favola, l'affrancamento dei personaggi dai lacci del fato, e lo spirito che li anima, d’avventura e d’intrigo, son quelli che veramente conferiscono carattere essenziale ai drammi romanzeschi d’Euripide.

Ad essi si può aggiungere l’accresciuta predilezione pel paesaggio, e l’abbondanza della musica, che qui, piú che altrove, straripa dai suoi proprii alvei, e invade altre parti del dramma, ed anche alcune che alla musica sembrerebbero refrattarie.

E alla luce di tutti questi elementi si colorano e prendono certo una luce speciale anche quelli che si trovavano già nel dramma piú antico, e che non senza ragione i critici rilevano come romanzeschi.

Su questo ordito generale, ciascuno dei drammi romanzeschi ha poi una sua trama speciale, dalla quale specialmente deriva il suo rilievo e il suo pregio.

Vediamo, scarnito sino allo scheletro, l’intreccio dello Ione. Una madre e un figlio, separati per la colpa della madre — colpa da imputare piú che altro ad un Nume — si deside-