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46 EURIPIDE

Ma dell’accorto senno e del pio vivere
tranquillo il corso volgesi
senza tempesta; e durano
le prosapie per essi. Ché gli Urànidi,
se pur lungi dimora hanno, nell’ètere,
veggon l’opre degli uomini.
Savio non è chi troppo è savio, e l’occhio
oltre agli umani limiti
volge. Breve è la vita. Or chi, seguendo l’ardue
cose, vorrà le facili
non sopportare? Offeso, a quanto sembrami,
chi cosí opra, ha il cèrebro
dalla follia, né bene si consiglia.
i corifea
Strofe
Deh, a Cipro io giunga, d’Afrodite all’isola,
ove stanza gli amori hanno, che gli animi
dei mortali molciscono!
O a Pafo, cui fecondano
I flutti del Bocòro, che in mar gittasi
per cento bocche, e mai piogge vi cadono!
O sopra la bellissima Pïeria,
olimpio clivo ove le Muse albergano,
e di bellezza ha il pregio.
Tu conducine là, Bromio Bromio,
guidane, evïo Dèmone!
L’amoroso desio quivi, le Càriti
son qui: quivi alle Mènadi
sfrenarsi all’orgie è lecito.