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6 Medea

Di ciò silenzio manterrò, s’è d’uopo.

ajo


Io là venuto, ove a diporto i vecchi
Slan presso al fonte di Pirene accolti
Delle tessere al gioco, udii, fingendo
Non ascoltar, che il re Creonte in bando
E per cacciar dalla Corintia terra
Questi figli e la madre. Io non so bene
Se il ver sarà: vorrei che il ver non fosse.

nutrice


Ma Giason soffrirà (ben ch’abbia or lite
Con la lor madre) un tanto oltraggio a’ figli?

ajo


Cedon le antiche alle attenenze nuove.
Ei più affetto non porta a questa casa.

nutrice


Miseri noi, se al mal primiero un altro
Sovrapposto ne vien, pria ehe di quello
Sia finito il dolore!

ajo


                                                  Or lu sta’ cheta.
Che ciò sappia Medea non è ancor tempo.

nutrice


— O figli, udite, il padre vostro, udite
Qual è con voi? — Mal... non a lui mal venga;
Che mio signore egli è: ma inver cattivo
Si mostra a’ suoi.

ajo


                                                  Chi non così? Sol oggi
Sai che ogni uom più sè stesso ama che gli altri,
Qual serbando giustizia, e quale inteso
Solo all’utile suo, si che per nuove
Nozze più i figli suoi non ama il padre?