Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/93

90 ESCHILO

CASSANDRA

1290E pur, la lingua di tua patria io parlo.


CORIFEO

Pito anch’esso la parla: e pure è ambiguo.


CASSANDRA

Ahimè! Qual fuoco nel mio petto irrompe!
Ahimè! Oh Licio Apollo! Oh Dio! Oh Dio!
La lionessa bipede, che dorme
1295a fianco al lupo, mentre lungi sta
il leon generoso, ucciderà
me sventurata! Mentre il ferro affila
contro lo sposo, a vendicar col sangue
la mia venuta, mena vanto che
1300mescerà col tuo sdegno il mio castigo,
quasi filtro con filtro. A che piú serbo
queste insegne di scherno? E scettro, e al collo
le fatidiche bende? Io vi distruggo
prima ch’io muoia! Con la mala sorte
1305cadete al suol. Presto io vi seguo: un’altra
arricchite d’affanni, in vece mia.
Ecco, ed Apollo, ei stesso mi discioglie
le fatidiche vesti, ei che mi vide
già con questi ornamenti, e fra i miei cari,
1310dai nemici schernita apertamente,
che indarno io profetassi. E sopportai
ciurmatrice esser detta, vagabonda,