Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) II.djvu/69

66 ESCHILO

a mal suo grado, poi che meco fu
845stretto ad un giogo, mi restò fedele.
Sia morto egli, sia vivo, io ben l’attesto.
E quanto a provveder ad Argo e ai Numi,
voglio che, indotte pubbliche adunanze,
deliberiamo in assemblea: ché lunga
850vita vivere possa il ben presente.
E ov’è bisogno di rimedî e farmachi,
o con la fiamma, o con acconci tagli,
procacceremo che la doglia e il morbo
cessino. Adesso, alla mia casa muovo,
855al focolare: e volgerò la destra
dapprima ai Superi: essi m’inviarono,
ricondotto essi m’hanno; e la Vittoria
che m’ha seguito, fra noi fermi il piede.


CLITENNESTRA

esce dalla reggia, seguita da sei ancelle che portano sulle braccia
tappeti di porpora

O cittadini, o d’Argo antico fregio,
860mostrare innanzi a voi quant’io diliga
lo sposo mio, non mi parrà vergogna.
Spenge il tempo negli uomini il ritegno.
Non per udita altrui vi narrerò
qual fu mia vita misera nel tempo
865che sotto Troia fu lo sposo. E prima,
seder la sposa entro la casa, sola,
lontana dallo sposo, è immenso cruccio,
e tante udire ingrate voci, ed uno