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56 | ESCHILO |
CORIFEO
E per l’ira dei Numi piombò, dici,
625la burrasca sui legni, e li distrusse?
ARALDO
Macchiar con voce di funesti eventi
un fausto giorno non si deve: è dissono
a ciò l’onor dovuto ai Numi. Quando
con volto esoso un messaggero reca
630nefande ambasce di cadute schiere,
piaga comune al popol tutto, e Marte
da molte case spinge a branchi gli uomini
al sacrificio, con la doppia sferza —
sanguinea coppia e duplice sciagura —
635chi di tai doglie giunge colmo, intoni
tale all’Erinni un lugubre peana.
Ma quando giunge ad annunziar che prosperi
furon gli eventi, e la città s’allegra,
a che dovrò mescer fortuna e guai,
640e narrar che tempesta gli Achei colse,
non senza ira dei Numi? A patto vennero,
nimicissimi in prima, il fuoco e l’acqua,
e provaron la lor fede, struggendo
le schiere degli Achei miseri. A notte
645con estuar di flutti il mal s’aderse:
venti da Troia l’una contro l’altra
spezzavano le navi. Esse, cozzando
coi corni, a forza, tra furor di turbini
e di procelle, e strepito di pioggia,