Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
40 | ESCHILO |
CLITENNESTRA
Oggi stesso gli Achivi han presa Troia.
Dòmina, penso, un ululo discorde
per la città: ché se nel vaso istesso
l’olio mischi e l’aceto, li vedrai
300nimicamente scindersi. Cosí
per la sorte diversa udrai diverse
voci levare vincitori e vinti.
Questi, prostrati su le morte membra
degli sposi e i fratelli, ed i vegliardi
305sui figli ch’essi han generato, piangono,
già chini al giogo il collo, la sventura
dei carissimi loro. I vincitori
digiuni, spinge la fatica, e il lungo
errar notturno per la zuffa, ovunque
310offra pastura la città. Né v’è
ordine certo: ove la sorte spinse
ciascuno, entro le case dei Troiani
prigionieri, han dimora; e omai securi
dalle notturne brine e le rugiade,
315senza più scolte, sino alla nuova alba
dormiranno felici. Ove rispettino
gli Dei che Troia hanno in tutela, e i templi
della terra predata non saranno
vinti a lor volta, quelli che già vinsero.
320Deh! Non colga l’esercito desio
di predar quanto non si deve, o brama
di lucro! Ancora un braccio dello stadio,
del felice ritorno ancor la via