Anastrofe I 85Il venerando profeta Calcante, ben vide che i due
per animo e ardire diversi, belligeri Atridi, erano essi
l’aquile divoratrici,
i condottier’ della gesta; e disse, spiegando il prodigio:
«Vien tempo; e per questi guerrieri 90crolla la rocca di Priamo;
e quante ricchezze già chiuser le genti
dentro le torri, la Parca
distrugge, saccheggia a furore.
Deh! Invidia celeste non franga 95né oscuri le schiere, il gran freno
di Troia! Ché Artemide aborre
gli aligeri cani di Giove,
e il pasto dell’aquile aborre, pietosa alla timida lepre,
sbranata digiuna coi figli». 100Lugubre, lugubre canto s’intoni; ma il bene trionfi.
Mesodo
«Sebbene tu sei, bella Diva,
benevola ai teneri parvoli
d’ardenti leoni, ed ai cuccioli
poppanti di fiere selvagge, 105ti prego che questo presagio
commisto d’augurî felici e di biasimo,
tu arrechi a benevolo termine.
E supplico Apollo Peàne, che ai Dànai
la Dea non appresti 110indugi di venti contrarî
che a lungo le navi trattengano,