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26 ESCHILO

immane, sovressi i giacigli
15s’aggirano, a guisa di turbine,
librati su i remi dell’ale.
E Apolline infine ode, o Giove,
o Pane, l’acuto lamento
che mandan gli augelli, ed invia,
20pur tarda, l’Erinni, che vendichi
gli aligeri sacri.


Cosí Giove possente, che vigila
sugli ospiti, i figli d’Atreo
contro Paride manda; e prepara
25pei Dànai, e insiem pei Troiani,
intorno alla donna dai molti
consorti, assai zuffe e travagli,
tra un fiaccarsi di lance ai primi urti,
e ginocchia piombar nella polvere.
30Pur sia quel che sia. Bene il Fato
si deve compir. Non coi gemiti,
coi libami, né vittime ardendo,
placherai le inflessibili furie
degli Dei, se le offerte non arsero.


35E noi, cui la carne vetusta
scema pregio, lasciati in disparte
quando mossero gli altri, attendiamo,
sugli scettri reggendo la forza
fanciullesca: ché a quello dei vecchi
40il midollo somiglia, che s’agita