Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
262 | ESCHILO |
Tutte quante le sorti fra gli uomini
spetta ad esse partir. Chi non mai
s’imbatté ne le Dive terribili,
della vita gli strazî non sa.
I delitti che gli avi compierono
te lo spingono contro; e Rovina,
senza voce, mentre alto tu gridi,
con infesto furore ti stermina.
CORO
Antistrofe I
Che mai non soffi aura nociva agli alberi
sarà vigil mia cura,
né a questo suol s’appressi,
le nuove gemme a struggere, l’arsura,
né a far vane le messi
feral morbo serpeggi,
anzi, con parti duplici
allegri a tempo debito Pan le floride greggi;
e le genti felici
lodino ognor dei Numi i benefici.
ATENA
O d’Atèna presidio, o voi giudici,
questi voti ora udite? Ben grande
presso i Dèmoni inferni è la possa
de l’Erinni; e palese è fra gli uomini
ciò che valgano: a questi concedono