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LE EUMENIDI 255

ATENA


Credete a me: non v’affliggete troppo.
Vinte non foste: il numero dei voti
fu pari: e spregio a te non vien. Ma v’erano
segni ben chiari del voler di Giove;
e quegli stesso che il responso diede,
giunse a prestar la fede sua, che Oreste
compier dovea lo scempio, e andare immune.
Non vi crucciate dunque, e il fiero sdegno
non infliggete a questo suolo, e sterile
non lo rendete, non struggete i germi
col morso edace dell’infeste bave.
Ed io con certa fede a voi prometto
che in questa terra di giustizia avrete
riposte sedi, e onor dai cittadini,
presso l’are sedendo, in troni fulgidi.

CORO


Antistrofe I
Ahi, nuovi Iddei, sotto i pie’ calpestate
le antiche leggi! Di man le mie prede
voi mi strappate! Ma, spoglia d’onore,
io, sciagurata, nell’aspra mia doglia,
stillerò lo sterminio
sopra questo terreno,
dal furore dell’anima
sprizzando atro veleno.
Da questo una serpigine
che greggi strugga ed erba,