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LE EUMENIDI 247

APOLLO


Mostri a tutti esecrandi, odio dei Numi,
si può sciogliere un laccio, esiston farmachi
di questo male, ed assai vie di scampo.
Ma poi che spento è un uomo, e n’ha la polvere
bevuto il sangue, mai piú non risurge.
Trovare incanto a ciò, non lo potrebbe
il padre mio, che tutto ordina e tutto
in cielo e in terra, senza ansimo, volge.

CORIFEA


Vuoi che costui venga assoluto? Pensa!
Versato il sangue ha della madre: come
del padre, in Argo, abiterà la casa?
A quali altari pubblici potrà
far sacrifizî? Qual tribú vorrà
partecipar con lui l’acqua lustrale?

APOLLO


Anche questo dirò: se a dritto, intendilo!
A quel che figlio noi diciam, la madre
genitrice non è: bensí nutrice
del nuovo germe: genitore è quegli
che il germe espresse. Come ospite l’ospite,
se non lo strugge un Nume, essa lo porta.
E dei miei detti dar prova ti posso.
Aver puoi padre senza madre: è presso
a noi la figlia dell’Olimpio Giove,