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216 | ESCHILO |
SECONDO EPISODIO
Improvvisamente appare
APOLLO
Via di qui, ve l’impongo, uscite súbito,
abbandonate questo antro fatidico,
sí che la scintillante alata serpe
non si lanci su te dall’aurea corda,
e tu non debba, per l’algor, dai visceri
negra spuma cacciar, vomendo i grumi
che sorbisti, di strage. A queste case
tu non devi il tuo pie’ volger; ma dove
si mozzan capi e forano pupille
con giudizî cruenti, ove dei pargoli
si offende il boccio e si distrugge il seme,
dove si muor sotto le pietre, o gente
supina, ai pali infissa, ulula e mugola.
E perché, l’intendete?, a voi dilette
son tali feste, i Numi v’abborriscono.