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150 ESCHILO

E ministro a quei possenti6
che laggiú reggon le genti;
poi che in vita ei fu sovrano,
390e lo scettro, che concessero
a lui le Parche, mite era in sua mano.

ELETTRA


Antistrofe scenica II
Non sotto i valli d’Ilio,
dello Scamandro ai margini,
accanto all’altre fosse
395di quei che in pugna caddero,
o padre, avesti il tumulo!
Deh, chi ti uccise fosse
morto, da un colpo simile
trafitto! E d’ogni male
400scevro, tu avessi il termine
visto di loro fine esizïale!


CORIFEA


Piú che l’oro, fanciullo, rifulgono.
i tuoi voti, la sorte che t’auguri
vale piú che la sorte iperborea.
405Sono agevoli i voti! Ma duplice
suona il fischiò di questo flagello!
Chi poteva recarci soccorso
è sotterra; e le mani sono empie
dei signori odiosi che imperano:
410e più crude sui figli imperversano.