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12 ESCHILO

Rapporto non raro nella coppia delinquente, e che da Eschilo è osservato e reso con mirabile intuizione.

Tale è questa prodigiosa figura di donna. E chi, ad onta di essa, nega che Eschilo abbia scolpiti veri caratteri, ha certo la mente ingombra del pregiudizio moderno, per cui fare psicologia significa far parlare e discutere i personaggi stessi del loro stato d’animo.

Qui l’anima di Clitennestra appare a sprazzi. Ogni sua frase, ogni parola, è uno spiracolo, attraverso il quale irraggia un bagliore della gran fiamma sinistra che brucia perenne il suo animo torbido. Agli spettatori rimane il cómpito di immaginar la fiamma nel suo pieno divampare, di indovinare gli elementi varî che la nutrono. Cosí l’arte serba il velato mistero della vita.

A proposito di Cassandra, non si può parlare propriamente di carattere. Questa figura è troppo invasa di afflato sovrumano, perché in essa possano rimanere ancora distinti i lineamenti umani. È creatura umana, ma in funzione della divinità profetica. Esempio per noi vivo e presente, tanta è la magia dell’arte, delle creature veggenti, profeti, sibille, pitonesse, che sono ora scomparse, ma che i popoli videro realmente nell’alba della loro civiltà. Non ciurmatori, almeno non tutti ciurmatori. La Natura, in quei primi più fieri impeti di creazione, affievoliti via via coi secoli, sembra affidasse realmente ad alcuni petti, alcuni dei suoi più riposti arcani.

La scena di Cassandra non ha davvero bisogno di commenti estetici. La sua potenza è cosí sfolgorante, che, anche ieri, pubblici di variissima composizione, di variissima sensibilità, l’hanno seguita avvinti, affascinati, ester-