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LE COEFORE 137

145e in vece tua sposo ebbe Egisto, complice
della tua morte. Io son come una schiava;
va dagli averi suoi bandito Oreste;
e questi, in mezzo ai tuoi sudati beni,
tripudiano superbi. Oh!, te n’imploro,
150qui con la fausta sorte Oreste giunga!
Odimi, o padre! E fa ch’io ben più saggia
sia di mia madre, e la mia man più pia.
Tali voti per noi: per i nemici
chiedo che sorga, o, padre, chi ti vendichi,
155e chi ti uccise muoia: e sia giustizia.
Questi voti onde il male ad essi impreco
restino in mezzo alle devote preci.
E a noi beni largisci. E i Numi assentano
e la Terra, e Giustizia, il suo trionfo».
160     Dopo le preci, libagioni io verso;
e voi di lagni lugubri, levando
il peana del morto, inghirlandatele.

CORO


Spargete lagrime, levate gemiti
mentre si versano l’onde lustrali,
165per la funerea sorte del Re:
e siano rito misero lugubre
che sperda l’esito dei nostri mali,
dei beni d’altri! Mi volgo a te,
mio Sire, segno per me d’onore:
170scenda il mio gemito nel morto cuore!
Ahimè! Ahimè!
L’asta vibrando, giunga a far libera