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LE COEFORE 121


La prima, che va sino dell’Antistrofe scenica IV, è piuttosto un’amorosa rievocazione del sovrano spento, nella quale guizza qua e là qualche accenno alla vendetta. Ed è costituita di quattro gruppi strofici, in ciascuno dei quali dicono una strofe, prima Oreste, poi Elettra, e la Corifea risponde rispettivamente a ciascuno dei due1.

La seconda è distinta dalla prima anche per l’azione. Qui le Coefore levano alti gemiti, si lacerano le chiome, si battono duramente il seno e le membra. È il vero e proprio kommós2. In esso, dopo la lamentazione e le percosse, si parla di Clitennestra. La invocazione si accosta all’azione. Elettra e la Corifea incitano a gara Oreste.

E con la Strofe III incomincia come un’altra parte, nella quale Oreste chiama il padre, perché torni sulla terra, ad assisterli nella lotta contro la madre malvagia. Queste preci sono partecipate anche dalla Corifea. Ma dopo la Strofe IV, la Corifea tace, il terzetto diventa duetto, e in esso Oreste ed Elettra cercano a gara le espressioni che meglio valgano a indune alla resurrezione lo spirito del padre. Una riflessione della Corifea conclude questo brano veemente, ed effettua il passaggio dalla suprema concitazione lirica alla minor vibrazione del dialogo drammatico.

L’analisi, dunque, mostrandoci il solido scheletro che regge questa rigogliosa fioritura di poesia, ci aiuta a sco-

  1. Nell’ultimo gruppo manca la risposta ad Elettra. Ma, o non ci fu, o è andata perduta; perché non può valere come risposta la strofa: Ario gemito etc., che, evidentemente, inizia un altro contesto. Circa l’andamento e il rapporto dei pensieri nelle singole strofe, si vedano le note.
  2. Κομμός propriamente voleva dire colpo, da κόπτω.