Io disfiorasti. D’esser tua progenie
ci glorïam, dal nostro suolo in bando.
Strofe II
E impressi i pie’, dell’avola
su l’orme antiche, per vedette floride
e sovra erbosi pascoli,
donde Io, punta dall’estro,
fugge nel suo delirio
per molte tribú d’uomini,
e, limitando il confin manco e il destro
d’opposte terre, il tramite marino
scende, com’è destino.
Antistrofe II
E per la terra d’Asia,
per la Frigia di greggi alma precipita,
di Teutrante alla misia
rocca eccelsa perviene,
ai Lidî campi, ai culmini
cilicî, alla Panfilia
terra, dei fiumi alle perenni arene:
e d’Afrodite al pingue suolo, al piano
opulento di grano.
Strofe III
E va, poi che l’aligero
pastor la punge col suo dardo, al fertile