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e vittime sgozzar, perché non sgorghi
consanguineo sangue, e ben lontana
tal iattura rimanga. E tuttavia
d’uopo è lo sdegno paventar di Giove
protettore dei supplici: ché niuno
debbono al par di lui temere gli uomini.
Ora oprar devi tu, di queste vergini
padre canuto: questi rami supplici
raccogli in fascio, ed offrili, sovra altre
are, agli Dei che la città proteggono,
cosí che tutti i cittadini veggano
con gli occhi loro questo arrivo, e credito
non manchi ai detti miei. Ché incline è il popolo
a dare il biasmo. Ma potrà, vedendovi,
impietosir piú d’uno, e in odio prendere
lo stuol dei maschi, e ben disposto il popolo
essere verso noi: ché tutti sempre
benevolenza senton pei piú deboli.
danao
Gran ventura stimiam che in te troviamo
tal pïetoso protettore. Or tu
lasciaci alcun dei tuoi compagni, e guida
ai templi e all’are innanzi ai templi accese
dei Numi protettori essi ci siano,
ed a fianco ci stian, si che securi
moviam per la città: ché non è simile
il nostro aspetto al vostro: il Nilo e l’Inaco
nutron diversa stirpe. Or dall’ardire