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Chi voglia accingersi con opportuna disposizione alla lettura di Eschilo, deve innanzi tutto scancellare dalla sua mente ogni immagine della tragedia cosí detta classica: dal Trissino, giú giú, sino a Corneille, a Racine, all’Alfieri. Col dramma greco, dal quale presumerebbe derivare, questa tragedia non ci ha proprio nulla che vedere, né per il contenuto, né per le forme. Meno sviati, se mai, saremo, affissandoci al dramma inglese o al dramma spagnuolo.

Scancellata la falsa immagine, vediamo di sostituire la giusta. E cominciamo dalla scena. Quale fu la scena di Eschilo?

Intendiamoci, non parlo della reale, materiale attuazione della scena. Ne fanno un gran discutere gli archeologi e i filologi. Ma, in verità, mancano i monumenti, mancano i documenti: ed estremamente difficile, se non addirittura impossibile, sarà sempre giungere a risultati sicuri.

Fortunatamente, possiamo farne a meno. Ai fini dell’intelligenza artistica, importa pochissimo sapere qual