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LE SUPPLICI 37


dell’odïoso connubio, e mi guidi
degli astri il raggio. Alleata or Giustizia
tu scegli, i Numi abbi in cuore, e decidi.
pelasgo
Facil non è. Non scegliere me giudice.
Te l’ebbi, a dire: senza i cittadini
nulla farei, pur se il potere avessi:
ché poi, volgendo tristi eventi, il popolo
non mi dovesse dir: «Per fare onore
a straniere, hai la città perduta».
coro
Antistrofe III
Agli uni e alle altre parente, c’invigila
Giove, che parte con equa bilancia
il bene ai giusti, ed ai tristi l’offesa.
Or se tale è la suprema giustizia,
perché compir ciò ch’è giusto ti pesa?
pelasgo
D’un meditar profondo e salutare
entro ai gorghi or convien che a guisa cali
di palombaro la pupilla vigile,
non torbida d’ebbrezza, affinché prima
tutti, per la città, per noi medesimi,
lieto esito abbian questi eventi, in modo
che né alcuno ci provochi a contesa