Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) I.djvu/338


PROMETEO LEGATO 299

prometeo
Lo faccia dunque. A tutto io son disposto.
corifea
Saggio è bene colui che Adrastèa2 venera.
prometeo
E tu leva preghiere, adora, adula.
Men che di nulla a me di Giove importa.
Faccia, comandi in questo scorcio breve
a suo talento. Poco tempo ancora
su gli Dei regnerà. Ma veggo giungere
l’araldo suo, del nuovo re ministro.
Certo, alcunché di nuovo egli ci annunzia.
Giunge Ermete.
ermete
A te, gran saggio, a te che acerbo sei
piú che ogni acerbo, che in oltraggio ai Numi
i loro onori compartisti agli uomini,
a te favello, involator del fuoco,
Ordina il padre che tu dica quali
nozze son queste ond’ei cadrà dal soglio.
Né parlar con enigmi: esponi il tutto
punto per punto; e vedi ch’io non debba
rifar la strada, Prometèo. Lo sai,
non molciscono ambagi il cuor di Giove.