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256 ESCHILO

prometeo
Quando a lui piaccia: il sol termine è questo.
coro
Potrà piacergli mai? Come lo speri?
In fallo sei, non vedi? Oh!, non m’allegra
ricordare il tuo fallo, onde ti crucci.
Ma tralasciam questi discorsi. Indaga
che spedïente i mali tuoi disciolga.
prometeo
A chi tien fuori dai cordogli il piede,
dare consigli a chi patisce è facile.
Tutte io sapevo queste pene. Io stesso
volli peccare, non lo negherò:
io stesso volli: gli uomini soccorsi,
ed a me stesso procacciai tormenti.
Ma non credeva a strazio tal, che in vetta
d’aeree rocce io macerar dovessi
su questa balza inospite deserta.
Ma non piangete il mio presente male:
scendete al suolo, e le sciagure udite
che incombono su me, sí che sappiate
compiutamente il tutto. Esauditemi,
compatite al dolente, esauditemi,
ché la sciagura, ciecamente errando,
ora su questo piomba, ora su quello.