coro Antistrofe II
Ben ardito sei tu: ché non ti prostra
il tuo supplizio amaro; e troppo libera
la tua lingua disciogli.
Ma noi temiam per la tua sorte; e penetra
terror l’anima nostra.
Dove sarà che approdi
il termine a veder dei tuoi cordogli?
Ché cuore inesorabile
il figliuolo di Giove serba ed impervî modi. prometeo
Bene so ch’egli è acerbo, ed in pugno
tien giustizia. Ma pure, mi credo,
diverrà l’umor suo ben piú mite,
quando queste sventure lo fiacchino;
e appianata la furia implacabile,
dovrà chiedermi un giorno amicizia
e concordia; né io m’opporrò.