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prometeo
O divo ètere, o snelle ali dei venti,
fonti dei fiumi, e dei marini flutti
infinito sorriso, e te, che madre
sei d’ogni cosa, o Terra, invoco, e te,
che tutto miri, orbe del Sol! Vedete
ciò ch’io, Celeste, dai Celesti soffro!
Or vedete da quali travagli
lanïato, per mille e mille anni
patirò. Tali turpi catene
a mio danno rinvenne il novello
Signor dei Celesti.
Ahimè, ahi!, dell’affanno presente,
del venturo io mi lagno. Deh!, quando
sarà l’ora che il termine segni
di questi tormenti?
Ma via, che dico? A parte a parte tutto
ciò che sarà, prevedo; e non può giungermi