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I SETTE A TEBE 221

araldo
Ma contro tutti, e non contro uno, mosse.
antigone
Contesa, ultima Dea, l’anime acceca.
araldo
Pensa ciò che tu vuoi. L’opra io ti vieto.
coro
Ahimè, ahi!, struggitrici funeste
delle genti, fatidiche Erinni,
che d’Edípo cosí, fin dal ceppo
distruggete la schiatta! Che cosa
debbo fare? Che oprare o pensare?
Potrà reggermi il cuore a non piangerti,
a non esserti guida alla tomba?
Pur m’assale sgomento, e m’astengo
per timore dei miei cittadini.
Si volge al cadavere d’Eteocle.
Almen tu molti avrai che ti piangano!
Ma quel misero, privo d’esequie,
solo avrà d’una suora le lagrime.
Oh!, chi mai può chinarsi a tali ordini?