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208 ESCHILO

Ben fonda è la ferita
che dici, onde i lor corpi offesi furono,
e i tetti lor, con indicibile impeto;
onde fra loro la imprecante Furia
paterna ebber partita.

Antistrofe II
Per Tebe un urlo corre;
i piani amici gemono
tutti, geme ogni torre.
Ai discendenti loro i beni andranno
onde la gara ai miseri,
onde il mortale danno
sorgeva. Ugual retaggio
con animo crudel si compartirono.
Ma chi cosí li conciliava, il biasimo
degli amici riscuote: non di grazia
riscuote Ares omaggio.

Strofe III
Cosí, punti dal ferro, entrambi giacciono:
l’uno dell’altro sotto il ferro piomba.
Or che li attende chiedi forse? Il termine
della paterna tomba.
E dalle case, con lunga eco, un ululo
acuto li accompagna,
che si accora, si lagna,
che fuga ostile ogni letizia, e lagrime
vere versa dal seno.