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CANTO D’INGRESSO
Irrompe nell’orchestra una schiera di fanciulle tebane, che simula
con la danza una fuga disordinata e angosciata. Probabilmente
questo primo brano era diviso fra piú corifei.
coro
Piango alti lagni d’orrore di doglia.
Già già dal campo si sfrena l’esercito:
rotola avanti l’esercito fitto
dei cavalieri: l’eterea polvere
si leva a dirmelo, muto palese
veridico araldo.
Orrido grido, fra rombe di zoccoli,
dalla pianura mi sgomina e preme,
come torrente che scrosci dal monte.
Contro la rocca si lancia, già leva,
chiuso nell’armi, l’esercito avverso,
gli scudi bianchi12, con orride grida.
Chi mai dei Numi, chi mai delle Dive