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I PERSIANI 127


dario
Morto anch’egli? Come e dove? O trovò scampo da morte?
atossa
Giunse al ponte che congiunge le due sponde; e fu gran sorte.
dario
È ben certo questo? E salvo fu, giungendo al nostro lido?
atossa
Bene esplicito, e contrasto non si dà, ne corre il grido.
dario
Come presto degli oracoli giunse, ahimè!, l’esito! Il Dio
il successo dei responsi suscitò sul fígliuol mio!
Io speravo che i Celesti ne tardassero l’evento;
ma se tu premi, lo stesso Nume affretta il compimento.
Ecco, un fonte di malanni sugli amici ora s’è aperto:
Il figliuol mio lo dischiuse, baldanzoso ed inesperto,
che pensò dell’Ellesponto come un servo il sacro fiume
porre in vincoli, e del Bosforo le fluenti sacre al Nume;
e stringendo ferrei ceppi sopra il tramite marino,
lo mutò, sí che all’esercito grande aprisse ampio cammino.
Ei mortale, soverchiare s’avvisò — stolto consiglio! —
tutti i Numi, e fin Posídone. Di’ se stolto fu mio figlio!
Deh!, la pena ond’io raccolsi tanti beni, non profitti
ad estranie genti, al primo che le mani su vi gitti!