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In un antico argomento dei Persiani troviamo la notizia che sotto l’arcontato di Mènone (472 a. C.) Eschilo vinse col Finèo, i Persiani, il Glauco e il Prometeo, dramma satiresco.

Finèo il famoso re di Tracia, al quale le Arpie lordavano e divoravano il cibo, ogni qualvolta lo imbandisse: gli Argonauti lo liberarono da quella sozzura.

Di Glauchi ricordati dal mito, ne troviamo due. Uno, un pescatore, che, gustata una certa erba, divenne Dio marino, e acquistò dono profetico: l’altro, il padre di Bellerofonte che, presso alla sua città di Potnia in Beozia, fu sbranato dalle sue cavalle, rese feroci da certa erba magica.

Un gran da fare si son dati i filologi per vedere come le avventure di Finèo e quelle dell’uno e dell’altro Glauco1 potessero avere col soggetto dei Persiani tali analogie da

  1. Gli antichi grammatici ricordano appunto due Glauchi di Eschilo, il Pontio e il Potniese. Può essere che i due titoli siano lo sdoppiamento d’uno solo: tanto piú che nel catalogo dei drammi eschilei del codice laurenziano troviamo il solo Glauco Pontio. Ma tutto è congetturale.
Eschilo, I ― 6