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LE SUPPLICI 61


fatale esser nei vincoli,
pria che questi nefandi
mariti a noi s’appressino:
prima su noi defunte Ade comandi.

Strofe II
Come ascendere io posso un trono etèreo
dove l’acquosa neve si compagina,
o un’impervia precipite
persa nel ciel, soletta
rupe, rifugio ai vúlturi,
che dall’eccelsa vetta
vegga piombare me, prima che a queste
mi costringa il destin nozze funeste?

Antistrofe II
Preda allora dei cani essere, e pascolo
non mi rifiuto dei montani aligeri.
Poi che la morte libera
d’ogni querulo male.
Morte vo’, pria che simile
talamo nuzïale.
Quale aprirmi potrò fuggiasca via
che dalle nozze libertà mi dia?

Strofe III
La voce alta ne l’ètere
lancia, e supplici canti innalza ai Superi,
che salva dai perigli