Pagina:Tragedie (Pellico).djvu/440


435


NOTA.


Ho serbato i caratteri di Moro e d’Arrigo quali sono dati dalla storia. — Rappresentando Anna Bolena, ho seguito l’opinione di coloro che giudicarono con meno rigore quella colpevole infelice. Moro al tempo di sua morte aveva per seconda moglie una donna onesta, ma d’animo volgare. Consolavalo Margherita, sua figliuola primogenita, donna di gran virtù, e che a’ suoi giorni ebbe fama di letterata. — Cromwell (che ognun sa essere stato di stirpe diversissima da quella oscura, da cui sorse poscia Oliviero Cromwell) era fautore d’Anna, e servile consigliere d’Arrigo. Questo re, dopo avere ucciso Anna, fece decapitare pur lui. — Alfredo è personaggio d’invenzione, rappresentante quegli infiniti sciagurati, che vorrebbero seguire la virtù se non costasse sacrifici, e non la seguono per pusillanimità. — La vergine di Kent è personaggio storico: chiamavasi Elisabetta Barton. L’amico di Moro, condannato prima di lui, era Fischer, vescovo di Rochester. — È storica la falsa testimonianza portata contro Moro da Riccardo Rich. — Storica pure l’ammirabile risposta di Moro agl’iniqui che lo condannarono: «Siccome San Paolo ebbe parte all’uccisione di Stefano, e sono ambi in cielo, così possiamo, voi, miei giudici, ed io, essere egualmente salvati dalla misericordia del Signore!»