Nutria, il confesso.
Francesca. Oimè! ten prego, vanne;
Il dolor mio, la mia virtù rispetta.
Chi mi dà forza, ond’io resista?
Paolo. Ah, stretta
Hai la mia destra! Oh gioja! dimmi, stretta
Perchè hai la destra mia?
Francesca. Paolo!
Paolo. Non m’odii?
Non m’odii tu?
Francesca. Convien ch’io t’odii.
Paolo. E il puoi?
Francesca.Nol posso.
Paolo. Oh detto! ah, mel ripeti! Donna,
Non m’odii tu?
Francesca. Troppo ti dissi. Ah crudo!
Non ti basta? Va, lasciami.
Paolo. Finisci.
Non ti lascio se in pria tutto non dici.
Francesca.E non tel dissi.... ch’io t’amo? — Ah, dal labbro
M’uscì l’empia parola!... io t’amo, io muojo
D’amor per te.... Morir bramo innocente;
Abbi pietà!
Paolo. Tu m’ami? tu?... L’orrendo
Mio affanno vedi. Disperato io sono;
Ma la gioja che in me scorre fra questo
Disperato furor, tale e sì grande
Gioja è, che dirla non poss’io. Fia vero
Che tu m’amassi?... E ti perdei!
Francesca. Tu stesso
M’abbandonasti, o Paolo. Io da te amata
Creder non mi potea. — Vanne; sia questa
L’ultima volta....
Paolo. Ch’io mai t'abbandoni
Possibile non è. Vederci almeno
Ogni giorno!...
Francesca. E tradirci ? e nel mio sposo
Desiar sospetti ingiuriosi? e macchia