Pagina:Tragedie, inni sacri e odi.djvu/517


manzoni inedito 487

tuita; come provano luminosamente le bellissime lettere della Vittoria Giorgini e del Giorgini a lei, che la loro figliuola, Matilde Schiff, ha con nobile e pietoso pensiero permesso che fossero, per un ristrettissimo numero di amici, stampato1.

Si direbbe che il relativo riserbo del Cantù solleticasse anche più la curiosità del Tommaso. Il quale da Bastìa, il 18 agosto, gli riscrive: «Salutatemi donna Giulia e il Manzoni; e parlatemi a lungo di lui». E il 5 settembre: «Il Cristoforis era veramente buon uomo. Morto cristiano? S’era egli da ultimo intepidito anch’esso verso don Alessandro ?... Qual è la sposa del Grossi? Ricca, giovane, bella? Egli quant’anni? E la Cramer? S’è egli già levato di casa Manzoni? Lavora egli come notaro? Addio versi!» Il 14 novembre, a proposito delle feste celebrate a Milano per l’incoronazione dell’imperatore Ferdinando, chiede:

Qual contegno ebbero nelle recenti feste i nobili milanesi? Quale opinione lasciò il Metternich di sè proprio? Del rifiuto del Manzoni è egli vero? Il Thiers qual vi parve alla lunga? E quale è Alessandro? Quali i suoi pregiudizi circa l’Italia?... Salutatemi donna Giulia; se don Alessandro riceve freddo i miei saluti, non oso pregarvene. Io non sono mutato; nè sarò mai.

Che il Manzoni si fosse annoiato di tanto affannoso interessamento del dalmata illustre per le faccende sue intimo?

Ovvero che quella freddezza, della quale però abbiamo le prove solo qualche anno più tardi, fosse un pretesto messo avanti dal Cantù perchè il terribile amico smettesse di dargli di simili imbarazzanti commissioni? Ma il Tommaseo non s’arrende; e avendo saputo delle nozze della Sofia, la più bella delle figlie del Manzoni, soggiunge: «Bene la Sofia e bene il Trotti; che sarà meglio del figliuolo dell’avvocato. Tra un avvocato e un patrizio, piglio il patrizio». E il 22 dicembre, più petulante che mai: «Eravate voi degl’invitati alle nozze della Sofia? Che ragazza è ella?... E il Manzoni che male ha egli?». E non senza ama-

  1. Vittoria e Matilde Manzoni; Pisa, Nistri, 1910. E cfr. il mio Proemio alle Prose e poesie di G. Giusti, illustrate da E. Marinoni; Milano, Hoepli, 1918.