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manzoni e napoleone iii 447

stione del monumento nazionale a Napoleone III: di quel cospicuo ma sventurato monumento equestre, il quale, relegato, per sopruso della demagogia milanese, nel cortile del palazzo che fu già sede del Senato e ora è dell’Archivio di Stato, ancora aspetta l’aurora del dì del giudizio, in cui possa varcar l’angusta soglia e assettarsi in un’augusta piazza della rinnovata metropoli. Anche se espiatrice di Mentana, la reclusione comincia a parere un po’ lunga. E insomma, i liberali ortodossi trovano che pur l’acquiescenza moderata debba avere un limite; e non sono nè scarsi nè isolati i segni d’insofferenza contro la soverchieria faziosa larvata di sentimentalismo patriottico.

Difatto, la lettera del Beltrami trovò con le armi al piede la Giunta, erede delle migliori virtù dei moderati ambrosiani. Non si è tutti giovanissimi; e parecchi dei nuovi padri coscritti ricordano l’entusiasmo di tutto il popolo nell’accogliere, tre giorni dopo Magenta, l’Imperatore dei francesi e il Re d’Italia, a capo dei due eserciti affratellati dalla gloria. E tutti hanno nelle orecchie e nel cuore le magnifiche parole con cui, ora compiono poco più di vent’anni, un sindaco eloquentissimo, che molto aveva oprato col senno o con la mano, Gaetano Negri, sfolgorò la protervia di quei demagoghi che, dentro e fuori il palazzo Marino, facendo proprii i rancori dei repubblicani d’oltro Cenisio, brigavano perchè Milano e l’Italia non affermassero monumentalmente la loro gratitudine1.

Per fortuna, le file degli avversarii si sono assottigliate di molto. Tuttavia l’Amministrazione Ponti desidera che la prossima celebrazione del cinquantenario della liberazione di Milano non sia comunque turbata; ed anche pel monumento napoleonico era venuta studiando un modo d’accontentar tutti. O meglio, di scontentar tutti il meno possibile.

Il Ponti — e qui è molta della sua forza — teme di vincer troppo. A un trionfo spettacoloso, coi vinti incate-

  1. Il mirabile discorso è ripubblicato nel vol. I delle Opere di G. Negri, Milano, Hoepli, 1905.