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aprile 1814 403

APRILE 1814




canzone.

22 aprile 1814.


Fin che il ver fu delitto, e la Menzogna
     Corse gridando, minacciosa il ciglio:
     «Io son sola che parlo, io sono il vero»,
     Tacque il mio verso, e non mi fu vergogna.
     5Non fu vergogna, anzi gentil consiglio;
     Chè non è sola lode esser sincero,
     Nè rischio è bello senza nobil fine.1
     Or che il superbo morso
     Ad onesta parola è tolto alfine,
     10Ogni compresso affetto al labbro è corso;
     Or s’udrà ciò che, sotto il giogo antico,
     Sommesso appena esser potea discorso
     Al cauto orecchio di provato amico.

Toglier lo scudo de le Leggi antique
     15E le da lor create, e il sacro patto
     Mutar come si muta un vestimento;
     O non mutate non serbarle, e inique
     Farle serbar benchè segrete, e in atto
     Di chi pensa, tacendo, al tradimento;
     20E novi statuir padri alla legge,
     E, perchè amici ai buoni,
     Sperderli a guisa di spregiato gregge:
     Questi de’ salvatori erano i doni;
     Questo dicean fondarne a civil vita;

  1. Cfr. Il Conte di Carmagnola, atto I, sc. 5ª: «Ma tra la noncuranza e la servile Cautela avvi una via; v’ha una prudenza Anche pei cor più nobili e più schivi....».