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394 poesie non accolte dall’autore

     Farsi de l’ardue menti aprir le porte:
     La forza sol de l’arti vostre il puote:
     210Là giù dunque movete: a voi seguaci
     Vengan le Grazie; e senza voi men bella
     Già la mia reggia il tornar vostro attende.
     Tacque a tanto il Saturnio; e su gli estremi
     Detti, dal ciglio e da le labra rise
     215Blandamente. Al divino atto commossa
     Balzò l’eterea vetta, e d’improvviso
     Di tutta luce biondeggiò l’Olimpo.
     Nel primo aspetto de la terra intanto
     Il lungo duol de le Virtù neglette
     220Vider le Muse: ma di lor la prima
     Chi fu che volse le propizie cure
     I bei precetti ad avverar del Padre?
     Calliope fu che fra i mortali accorta
     Orfeo trascelse; e sì l’amò che il nome
     225A lui di figlio non negò. Vicina
     A l’orecchio di lui, ma non veduta,
     Stette la Diva, e de l’alunno al core
     Sciolse la bella voce onde si noma.
     Il bel consiglio di Calliope tutte
     230Imitar le sorelle; e d’un eletto
     Mortal maestra al par fatta ciascuna,
     L’alme col canto ivan tentando, e l’ira
     Vincea quel canto de le ferree menti.
     Così dal sangue e dal ferino istinto
     235Tolser quei pochi in prima; indi lo sguardo
     Di lor, che a terra ancor tenea il costume
     Che del passato l’avvenir fa servo,
     Levar di nova forza avvalorato.
     E quei gli occhi giraro, e vider tutta
     240La compagnia de gli stranier divini,
     Che a le Dire fea guerra. Ove furente
     Imperversar la Crudeltà solea,
     Orribil mostro che ferisce e ride,
     Vider Pietà che, mollemente intorno
     245Ai cor fremendo, dei veduti mali