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388 | poesie non accolte dall'autore |
Italia io mostrerotti, a quella augusta
D’uomini Madre e d’intelletti, augusta
Di memorie nutrice e di speranze.1
- 1807.
URANIA.
Su le populee rive e sul bel piano
Da le insubri cavalle esercitato,
Ove di selva coronate attolle
La mia città le favolose mura,
5Prego, suoni quest’Inno: e se pur dégna
Penne comporgli di più largo volo
La nostra Musa, o sacri colli, o d’Arno
Sposa gentil, che a te gradito ei vegna
Chieggo a le Grazie. Chè dai passi primi
10Nel terrestre vïaggio, ove il desio
Crudel compagno è de la via, profondo
Mi sollecita amor che Italia un giorno
Me de’ suoi vati al drappel sacro aggiunga,
Italia, ospizio de le Muse antico.
15Nè fuggitive dai laureti achei
Altrove il seggio de l’eterno esiglio
Poser le Dive; e quando a la latina
Donna si feo l’invendicato oltraggio,
Dal barbaro ululato impäurite
- ↑ Postilla del Manzoni sulla copia autografa mandata al Fauriel:
«Quando ai due illustri amici [il Baggosen ed il Fauriel] non pajano
affatto cattivi, mi studierò di farli ancor men cattivi, avendo già notate vario coso da levarsi, o pensatene alcune che si potrebbero più
opportunamente aggiungere». Sulla copia scrisse: «non corretto». Cfr. A. De Gubernatis, Il Manzoni ed il Fauriel, 2ª ediz., Roma, 1880, p. 40 ss.