Lui folgorante in solio
Vide il mio Genio, e tacque;
Quando con vece assidua
Cadde, risorse e giacque,
Di mille voci al sonito
Mista la sua non ha1.
—
Vergin d’amore e d’odio
Pensoso ora s’arresta
Dinnanzi a lui che palpito2
Che speme più non desta,
E scioglie all’urna un cantico
Che forse non morrà.
—
Vergin di servo encomio
E di codardo oltraggio
Sorge commosso al subito
Sparir di tanto raggio,
E scioglie all’urna un cantico
Che forse non morrà.
—
Dall’Alpe allo Piramidi,
Dal Manzanarre al Reno
Lo scoppio del suo fulmine
Seguiva il suo baleno,
Corse da Scilla al Tanai,
Dall’uno all’altro mar.