Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
334 | inni sacri |
La strofa: La femminetta... fu cominciata così:
La femminetta nel tuo sen cortese
L’inosservata lagrima accomanda;
ma, scontento, il poeta vi trascrisse sotto l’oraziano (Poet. 149-50): «Et quae Desperat tractata mitescere posse, relinquit». Per buona fortuna, ci si rimise; e rifece:
Tu de la femminetta che ti prega
L’inosservata lagrima raccogli...
E finalmente, in margine, scrisse i due versi come ora si leggono.
Fra lo tante «cosette per rima» che l’abate Gaetano Giudici, consigliere di Governo per il culto e la censura, aveva raccolte, autografe o ricopiate, del suo grande e venerato amico, il Bonghi rinvenne, e pubblicò, i seguenti Versi improvvisati sopra il Nome di Maria. Non sono autografi, ma che sieno del Manzoni lo attesta una nota di mano del Giudici; e, avverte il Bonghi, «se non aggiungono nulla alla gloria poetica del Manzoni, aggiungono qualcosa alla storia genuina del suo animo». Un’altra copia, con qualche leggiera variante, ne ha letta, e gentilmente trascritta per me, la sig.na Lavinia Mazzucchetti, nell’Album di una signora milanese. Vi è annotato: «Versi di Alessandro Manzoni. Versi improvvisati sopra il Nome di Maria, e scritti da Giulietta nello stesso tempo, cioè la sera dopo il nostro arrivo a Brusuglio, 10 settembre 1823». Li riferisco secondo questa lezione, mettendo tra parentesi le varianti della copia Giudici: dove l’ordine della 2ª e 3ª strofetta è invertito.
Santo nome, in fra i mortali
Quale è il nome che ti avanza?
Tu sei nome di speranza,
Tu sei nome di pietà.
Se d’Adamo il pazzo orgoglio
AI Signor ci fa ribelli,
Per te, o Madre, siam fratelli
Di Colui che ci creò.
Per te ancora al Ciel perduto
Nostra mente si solleva;
Tu ci togli al fallo d’Eva,
Tu ci torni al primo onor.