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il primo getto 329

Te sanguinose invocano
     Consolator le sponde
     Che le vermiglie cingono
     E le pacific’onde;
     Te salvator l’armigero
     Coltivator d’Hajti,
     Fido agli eterni riti,
     Canta, disciolto il piè.

Vieni!, a te grida il Libano,
     Il Libano fedele,
     Ove crescean sì vividi
     I cedri ad Israele;
     Oggi il fedel che al Golgota
     La vuota tomba adora,
     Dove scendesti allora
     Prega che scenda ancor.

Oh scendi, altor di Vergini,
     Allevator [Suscitator] di prodi;
     Tu che spirar negli animi
     I santi pensier godi;
     Quei che formò, benefica
     Nutra la tua virtude:
     Siccome il sol che schiude
     Dal pigro germe il fior,

Che lento poi, sulle umili
     Erbe, morrà non colto,
     Nè sorgerà coi fulgidi
     Color del lembo sciolto,
     Se l’almo sol nol visita
     Nel mite aere sereno,
     Se non gli nutre in seno
     La vita che gli diè.

Scendi nel cor, cui l’arida
     Via dell’esiglio piace,
     Che già divora i gaudii