Te sanguinose invocano
Consolator le sponde
Che le vermiglie cingono
E le pacific’onde;
Te salvator l’armigero
Coltivator d’Hajti,
Fido agli eterni riti,
Canta, disciolto il piè.
Vieni!, a te grida il Libano,
Il Libano fedele,
Ove crescean sì vividi
I cedri ad Israele;
Oggi il fedel che al Golgota
La vuota tomba adora,
Dove scendesti allora
Prega che scenda ancor.
Oh scendi, altor di Vergini,
Allevator [Suscitator] di prodi;
Tu che spirar negli animi
I santi pensier godi;
Quei che formò, benefica
Nutra la tua virtude:
Siccome il sol che schiude
Dal pigro germe il fior,
Che lento poi, sulle umili
Erbe, morrà non colto,
Nè sorgerà coi fulgidi
Color del lembo sciolto,
Se l’almo sol nol visita
Nel mite aere sereno,
Se non gli nutre in seno
La vita che gli diè.
Scendi nel cor, cui l’arida
Via dell’esiglio piace,
Che già divora i gaudii