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il primo getto 327

Poi si rifece alla prima forma (cfr. str. 6ª del primissimo getto):

O della colpa immemore
     E delle colpe ancella,
     Terra, divota agl’idoli
     E al tuo signor rubella,
     E nato il Sol che splendere
     Dovrà sovr’ogni lido;
     Porgi l’orecchio al grido
     Che da Sionne uscì.


Poi, finalmente, spuntò la similitudine della luce; che si presentò così:

Qual sulla terra il rapido
Lume del sol discende,
E sulle cose in vario
Color distinto splende....
Come quaggiù la rapida
Luce, dovunque posa,
Va suscitando i varii
Color di cosa in cosa....
Come la luce rapida
Piove di cosa in cosa,
E prende il color vario
Del loco ove si posa....
Come la luce rapida
Piove di cosa in cosa,
E adduce i color varii
Ovunque si riposa....

E seguitava:

Tal la parola, al fervido
Spirital soffio [Soffio repente] accesa.
In cento suoni intesa
Dalle tue labbra uscì.


A mezzo della strofa seguente, Adorator degl’idoli..., ripigliava:

Colui che spinge il fulmine
Per l’infiammata [infocata] via,
Che ai mari il turbo invia,
E le rugiade al fior;
Quei che comanda al fulmine,
Quei che diè nome al cielo,
Che sul romito stelo
Fa germogliare il fior;