Poi si rifece alla prima forma (cfr. str. 6ª del primissimo getto):
O della colpa immemore
E delle colpe ancella,
Terra, divota agl’idoli
E al tuo signor rubella,
E nato il Sol che splendere
Dovrà sovr’ogni lido;
Porgi l’orecchio al grido
Che da Sionne uscì.
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Poi, finalmente, spuntò la similitudine della luce; che si presentò così:
- Qual sulla terra il rapido
- Lume del sol discende,
- E sulle cose in vario
- Color distinto splende....
- Come quaggiù la rapida
- Luce, dovunque posa,
- Va suscitando i varii
- Color di cosa in cosa....
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- Come la luce rapida
- Piove di cosa in cosa,
- E prende il color vario
- Del loco ove si posa....
- Come la luce rapida
- Piove di cosa in cosa,
- E adduce i color varii
- Ovunque si riposa....
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E seguitava:
Tal la parola, al fervido
Spirital soffio [Soffio repente] accesa.
In cento suoni intesa
Dalle tue labbra uscì.
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A mezzo della strofa seguente, Adorator degl’idoli..., ripigliava:
- Colui che spinge il fulmine
- Per l’infiammata [infocata] via,
- Che ai mari il turbo invia,
- E le rugiade al fior;
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- Quei che comanda al fulmine,
- Quei che diè nome al cielo,
- Che sul romito stelo
- Fa germogliare il fior;
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