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324 inni sacri


La settima strofa appar ritentata più volte:

7. Come la piccioletta
Prole al suo nido stringe
E della madre aspetta
Indarno il noto vol:
Ella, tornando al tepido
Nido con l’esca usata,
Per l’aria insanguinata
Cadde percossa al suol;...
Come, ristretti al nido,
I non pennuti parvoli
Stanno aspettando il fido
Vol della madre invan;...
.   .   .   .   .   .   .   .   
Cadde percossa al pian;...
Qual, se gran tempo il fido
Vol della madre aspettano,
Treman ristretti al nido
I non pennuti ancor:
Lei, che reddiva al tepido
Nido con l’esca usata,
Nell’aria insanguinata
Percosse il cacciator;...
Come lo stuolo immoto
Dei non pennuti parvoli
Freme aspettando il noto
Vol della madre invan;...
.   .   .   .   .   .   .   .   
.   .   .   .   .   .   .   .   

Qual se la madre è lunge,
     Stringonsi al nido e chiamano [aspettano]
     La madre che non giunge
     I non pennuti ancor....


E poi ancora tre strofe:

8. Tal, poi che tratto al colle
     Il buon Maestro esanime
     Imporporò le zolle
     Del suo sublime [eminente] altar,
     Dei trepidanti Apostoli
     Il mesto [L’orbato] stuol confuso
     Solea sovente al chiuso
     Ostello ricovrar;


9. Ove credenza al vero [al non visto vero]
     Non diè [Negò] l’errante [Negò credenza] Didimo1

  1. Cfr. Ioan. XX, 24 ss.: «Thomas autem unus ex duodecim, qui dicitur Didymus,... dixit eis: Nisi videro in manibus eius fixuram clavorum, et mittam digitum meum in locum clavorum, et mittam manum meam in latus eius, non credam».